Saranno le innumerevoli patologie di oggi, che spingono il calvo a reprimere la sofferenza causata dalla propria “malattia”? La paura di sentirsi dire: “Non sono questi i problemi!”?
Eppure, nonostante il progresso scientifico e le profonde modificazioni avvenute nei canoni estetici, la mancanza parziale dei capelli, più che quella totale, continua a far soffrire il genere umano!
L’indice potrebbe essere il mostruoso giro d’affari generato intorno al mercato del capello ma soprattutto del “non capello”: Cosmesi tricologica, autotrapianti, protesi, prodotti e sistemi miracolosi, ecc.. . I tempi passano ma i problemi legati ai capelli sembrano essere gli stessi! Prima, la privazione dei capelli veniva considerata come una punizione.
Nella antica Roma, i traditori, le adultere ed i prigionieri venivano privati dei capelli. L’istituzione della “chierica” in alcuni ordini monastici aveva ed ha tuttora, un profondo valore simbolico: rinunciare ai capelli per manifestare la propria indifferenza alle istanze mondane, per essere tutt’altro che attraente. Si potrebbe continuare a cercare a lungo tra i più assurdi riferimenti esistenti in passato tra mancanza dei capelli e negatività. Di contro, sempre in antichità, l’abbondanza della chioma era considerata il segno visibile della autorità del Capo, così come i capelli erano l’elemento essenziale della “dignità” di un Re. Sostanzialmente e riassumendo, se avevi i capelli eri IN altrimenti eri OUT!
Avendo questa eredità storica, non è semplice uscire da questo fortissimo e radicato schema mentale. Quindi, per combattere la calvizie, dall’antichità fino ad oggi continuano a susseguirsi bizzarri e cruenti sistemi di rinfoltimento del cuoio capelluto.
Viene quasi da ridere a pensare che i nostri antenati usavano combattere la calvizie con zampe di cani, criniere di asino seppellite e cotte nell’olio. Oppure grasso di leone, ippopotamo, coccodrillo, oca, serpente, ibis applicate direttamente sulla testa calva. Per non parlare di denti di asino o di cavallo, grasso d’orso e midollo di cervo. Ma anche foglie di mirto, corteccia di pino, vino bianco, olio di semi di ravanello, bacche di ginepro, assenzio, radici di felce, olio di linosa, mandorle schiacciate, crusca di frumento, polvere di mastice e chi più ne ha più ne metta!
Almeno loro erano poetici e fantasiosi! Oggi invece, gli ingredienti fanno quasi paura, sembrano sostanze aliene, nomi usciti direttamente dai laboratori nucleari…. Ma i risultati, alla fine, sono gli stessi di allora, per essere diplomatici: Placebici!
In realtà da 4000 a.C. qualche progresso c’è stato! Esistono rare eccezioni, sarà anche l’anno 2010 no? Però il prezzo da pagare è molto, molto alto! Alcuni farmaci infatti, riescono a contrastare la caduta o l’idebolimento del capello, indebolendo… diciamo altri organi!
Verrebbe da pensare: “Ma chi me lo fa fare?”. Eppure sempre più scienziati e studiosi sono d’accordo nel dire che quel fastidioso schema mentale è alla base di sempre più diffuse depressioni!
Pare infatti che la “chierica” sulla nuca, una forte stempiatura o la calvizie totale fanno malissimo all’autostima: gli uomini che ne soffrono sono molto più facilmente depressi ed introversi e hanno meno possibilità di sfondare nella vita!
Molti studiosi pensano che siamo ancestralmente abituati a considerare i capelli come un “attributo sessuale” e, se i capelli non ci sono più, possiamo vivere questa condizione come una regressione ad uno stato, come quello infantile, nel quale non si sono ancora ben differenziati sessi e ruoli, con i diritti e i poteri che essi comportano.
La perdita dei capelli è pertanto inconsciamente vissuta come castrazione, perdita della virilità, della forza, della giovinezza, della mascolinità o della femminilità.
Ma se così fosse, la teoria testosteronica della quale Franco Trentalance sembra essere un valido rappresentante, dove la mettiamo? Per non parlare dei soliti “pelati” celebri: Bruce Willis, Jack Nicolson, Gianluca Vialli e compagnia bella, sono solo de eccezioni che confermano la regola?
Insomma, nonostante tutto ad oggi questa pseudo-malattia esiste, solo in Italia circa nove milioni di persone ne soffrono, interessando, in forma più o meno grave, il 20% dei giovani maschi (20/30 anni) e il 50% degli uomini sopra i cinquanta anni.
Pertanto se una malattia è qualcosa che far star male e considerato che la prima cosa da fare per poter guarire da una malattia è riconoscere di star male, potremmo iniziare quanto meno a non reprimere la sofferenza generata dalla calvizie, e chissà che legittimando questa sofferenza, si possa innescare una maggior attenzione da parte di chi può offrire una cura sempre più possibile!
* www.calvizie.net
* Daniele Campo, Calvizie comune istruzioni per l’uso, 2004
* Quotidiano “La Stampa” di Torino, 1995
* Kligman AM, History of Baldness, Clinics in Dermatology, 1998 vol. 6
* Soleto R Una lezione inedita dell’opera postuma di G. B. Morgagni “Sui capelli e sui peli in genere” Istituto Farmacologico Serono
* Rinaldi F, Maffei C, Fossati A, Riva E Personality disorders and psycopathologic symptoms in patiens with
* androgenetic alopecia Arch Dermatol, 1994
• Moerman DM, The meaning of baldness and implications for treatment, Clin Dermatol, vol.6, n.4, 1988
I miei complimenti per l’articolo.
Coloro che non hanno problemi di capelli credo sorrideranno leggendolo……. ma la non accettazione della propria calvizie sfocia talvolta in disturbi come la BDD che porta a vere ossessioni compulsive per la propria immagine, nello specchio, nelle foto eccecc…
segnalo però che nella foto è raffigurato Greg Valentino un bodu builder che i capelli li ha persi a causa degli steroidi e dei troppi ormoni assunti :-)
Secondo, ciò che sò in base alle informazioni che ho trovato su quest’argomento, la causa principale del problema calvizie nell’uomo, è causata da un eccesso dell’ormone testosterone…. ultimamente, avevo sentito, di un farmaco, inizialmente studiato per curare i problemi alla prostata, il quale sperimentato…. fece riscontrare, che per quella patologia, non fosse efficace, ma che invece, avesse l’effetto del rinfoltimento e della crescita dei capelli, anche su chi fosse già incanutito…
….ovviamente, i capellli incorniciano il viso, e dunque, rappresentano da sempre, spacialmente nelle donne, il simbolo della femminilità, ma anche gli uomini, ne hanno fatto un vezzo….. l’uomo dai capelli lunghi, ha sempre affascinato sulle passerelle della moda, personaggi dei film…. mi viene in mente Sandokan….
…. certo che questo può essere un problema….. c’è chi non se ne da pace, anche se, ci sono uomini, che hanno fattto del loro incanutimento, un punto di forza!
Ed io penso che una testa completamente rasata, magari con un bel tatuaggio anche sulla testa…. può diventare specialmente per chi ha una forma della testa bella… un punto di forza, vedi Claudio Bisio, vedi Trentalancie, vedi Baracus del film anni 70-80 e-team, quell’uomo di colore che sfoggiava una pettinatura da moicano e abbondava in catene d’oro, una montagna di muscoli, ed un aspetto minaccioso!….. io penso sia meglio raare tutto completamente, anzichè, sfoggiare degli improbabili parrucchini, trapianti evidentemente finti…. con tinteggiature di quei pochi capelli rimasti di colorini sbiaditi, che peggiorano anzichè migliorare l’aspetto….. dalle mie conoscenze ho scoperto che chi esagera con i pesi in palestra e stimola eccessivamente i livelli di testosterone, può rischiare la calvizie, sò che l’eccessivo stress quotidiano può provocare questo inconveniente, oltre a carenze di alcune sostanze nutritive molto importanti, cioè si potrebbe limitare questo problema, assumendo integratori a base di aminoacidi amificati, zinco….. e apportando un alimentazione ricca di tutti gli oligoelementi, vitamine, sali minerali, antiossidanti, presenti in verdura, frutta, legumi, uova…..(io sono vegetariana!:)comunque, anche le diete troppo ristrette, possono cauare la perdita dei capelli…. oltre a fonare i capelli tutti i giorni, sottoporli a trattamenti aggressivi, quali decolorazioni…. piastrature troppo frequenti, lavaggi troppo frequenti…. e quindi, eliminando la naturale protezione del capello dagli agenti esterni….insomma per conservare la chioma.. si sono scoperte almeno le cause…. e forse presto ci sarà un rimedio per prevenire e curare questo che può essere un problema…. certo, ci sono persone che si ostinano a tenere gli ultimi capelli rimasti lunghi, e mostrando la piazza completamente vuota, lo trovo davvero antiestetico, come il classico riporto….. che comunque, non nasconde la calvizie, ed ha un effetto davvero orribile….